Odette Abramovich |
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| Mi chiamo Odette Abramovich, e da anni mi occupo di istruzione cinofila, progetti di zooantropologia didattica, attività in fattoria didattica e pet therapy. In questo momento sto affrontando come istruttrice cinofila uno dei casi più complessi del mio percorso. Sono stata chiamata a lavorare con un cane che sembrava avesse problemi a separarsi dai proprietari quando questi andavano via di casa. Ho chiesto di fare un filmato per capire meglio la situazione e quello che abbiamo visto ci ha fatto rabbrividire. Il cane, per ore prendeva la rincorsa e sbatteva contro la porta fino a staccarsi le unghie e farsi venire il sangue al muso. A questo punto l’intervento di una collega veterinaria comportamentalista è stato indispensabile. Oggi il cane è sotto farmaco e segue un percorso per diminuire il suo stato ansioso…uno stato di profondo malessere. A questo punto vi chiederete cosa c’entri tutto ciò con la pet therapy? … Questo cane è stato adottato dalla famiglia perché il figlio soffriva di una bruttissima depressione per la quale faceva fatica anche ad alzarsi dal letto. Di fronte a questa situazione la psicologa aveva consigliato di prendere un cane. Purtroppo sempre di più ci troviamo davanti a situazioni come queste, cani adottati per essere inseriti in case di riposo, centri diurni o case di privati con situazioni già di per se molto complesse, con l’idea che “il cane faccia bene”, e sempre più spesso gli istruttori cinofili siamo chiamati a risolvere situazioni in contesti di questo tipo dove il cane dopo un po’ non è più il benvenuto perché abbaia, morde, salta addosso, o agita le persone che vivono in queste strutture. E’ quindi indispensabile cominciare a riflettere seriamente su quest’argomento. Di fronte a una situazione di disagio, non sarebbe più giusto sviluppare un progetto di terapie o attività assistite dagli animali?. Non possiamo permettere che si continui a prescrivere l’animale come medicina! Ma mi spingo oltre e dico che non è giusto neanche prescrivere una relazione!... per ogni situazione (a seconda degli obiettivi prefissati insieme alle figure di riferimento per la persona in difficoltà) sarà necessaria una precisa prescrizione e proscrizione di certe aree della relazione con l’animale che permetta un cambiamento nella direzione desiderata. Avete mai avuto l’opportunità anche voi di toccare con mano la differenza? [/font][/font][/font][/font]
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